Lavoro Distribuito: perché lavorare da casa è una buona idea aziendale
La scelta del lavoro “distribuito” è sempre più apprezzata dalle big company mondiali. Ho utilizzato il termine distribuito, al posto dei più utilizzati smart working o remote working, perché ha un’accezione ben diversa. Alla base del concetto di lavoro distribuito c’è la certezza che le competenze e l’intelligenza siano distribuiti egualmente nel mondo. Ma le occasioni no. Nella Silicon Valley le grandi aziende tecnologiche pescano sempre dallo stesso bacino. Un’azienda distribuita può pescare competenze dall’oceano intero. Perché non assumere una persona distante dalla nostra azienda che, oltre alle competenze può apportare una conoscenza diversa, figlia d una cultura diversa e di un differente vissuto.
Alla base dell’idea di lavoro distribuito c’è il desiderio di dare alle persone maggiore autonomia nel modo di lavorare.
A meno che non si abbia un ruolo che richieda la presenza in determinati orari, ogni collaboratore può decidere il proprio orario di lavoro, può avere un suo ufficio, può scegliere l’esposizione alla luce più adatta, può fornirsi di tutti gli strumenti che gli garantiscano maggiore produttività. Può decidere se ascoltare musica o stare in silenzio, può decidere cosa mangiare a pranzo, può scegliere la temperatura della sua stanza. Può investire il tempo recuperato dagli spostamenti per dedicarlo alla famiglia o a se stesso.
Una forza di lavoro distribuita è un ottima opportunità per le aziende.
Per migliorare il lavoro distribuito si possono fare alcune cose:
documentare tutto:
In ufficio spesso si prendono decisioni sul momento. Durante la pausa pranzo, durante una riunione. Se si prende come buona abitudine quella di documentare tutto anche i colleghi che lavoreranno da remoto avranno visione sulle decisioni aziendali. Di conseguenza si sentiranno sempre parte dell’azienda.
Comunicare online il più possibile.
Abbiamo tutti gli strumenti, per la maggior parte gratuiti, che ci consentono di comunicare in modo efficace con i colleghi. Vedersi in ufficio per brevi periodi in maniera intensiva:
Nel lavoro in presenza ci si vede con i colleghi in un anno almeno 48 settimane. Sono solo 3 o 4 settimane che stiamo lontani dall’ufficio. Bisognerebbe stravolgere questa concezione tradizionale e vedersi 4 settimane distribuite nell’anno e non vedersi per le restanti 48.
L’azienda dovrebbe mettere in condizione i collaboratori a scegliere come creare il proprio ambiente lavorativo.
Oggi, solo pochissime aziende adottano il lavoro distribuito in maniera corretta. Nel giro di qualche decennio, a mio parere, sarà il modello utilizzato dall’80% delle società tecnologiche. E’ chiaro che resisteranno solo le aziende che sono state in grado di prevedere gli andamenti futuri e di adeguarsi a questi in tempo. Quindi guardatevi intorno e apritevi al mondo. A nulla serviranno le leggi dei singoli stati che cercheranno di mantenere masse di persone in zona localizzate del mondo. Nessun vantaggio, se non quello economico per queste zone, è rilevabile.
Giuseppe Contartese